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Dell'Arte
Dell'Adattamento
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Da
che mondo è mondo, su questo terzo
pianeta dal sole su cui viviamo, le lingue
sono molteplici , multiformi, varie ed eventuali.
I problemi sono quelli che tutti conosciamo,
non ultimi quelli della trasmissione di
dati e documenti ed informazioni fra culture
con sistemi di linguaggio differenti.
Utilizzo la parola "culture"
non a caso, perché in realtà
la cultura è un risultato della lingua;
tanto quanto la lingua sia un risultato
dell'evoluzione della cultura del popolo
stesso.
Tutti questa introduzione serve per fare
subito una precisazione per quanto riguarda
questo dossier.
Non intendo lanciarmi in una accademica
dissertazione su pregi e difetti dei vari
sistemi di adattamento dei cartoni animati
(o fumetti o film se per questo) ossia,
nella specifica, fra doppiaggio e sotto
titoli.
Quello che mi preme sottolineare, sé
quanto l'uso di uno o degli altri mezzi
aiuti o meno l'opera dell'adattatore del
prodotto (d'ora in poi, per semplicità,
assumete che si tratti di una serie di cartoni
animati).
Prima di tutto di cosa parliamo?
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I Doppiaggi
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IL
DOPPIAGGIO prevede essenzialmente tre
fasi. La prima prevede una traduzione, per
quanto possibile letterale, dei testi dei
dialoghi, la seconda fase prevede che una
persona, l'adattatore, si incarichi di riscrivere
i dialoghi ricevuti con la traduzione rispettando
i seguenti parametri.
1- La lunghezza della frase deve
essere tale da permettere al doppiatore
di fare combaciare la RECITAZIONE
della stessa con il movimento delle labbra
presente sullo schermo (occorre una precisazione
per quanto riguarda i cartoni animati, ma
ne parliamo dopo).
2- Il testo deve rispecchiare i significati
più reconditi del testo, che vanno
dal testo evidente agli eventuali doppi
sensi, per arrivare all'apoteosi della traduzione
delle barzellette e dei giochi di parole.
3- Il testo deve essere in italiano
corretto e senza inflessioni dialettali,
italianismi stretti e "strappi"
troppo evidenti fra la cultura di partenza
e la nostra (maggiori informazioni su questo
dopo).
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I
Sottotitoli
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I
SOTTO TITOLI leggermente meno complessi
( ma non poi di tanto) in quanto a realizzazione
tecnica prevedono che l'adattatore prenda
la traduzione letterale e la trasformi in
un testo corretto e sintetico abbastanza
da essere trasformato in scritte da mettere
a piede dell'immagine.
I parametri di cui sopra sono sempre validi,
anche quello sulla lunghezza delle frasi,
che, per quanto leggermente più elastico,
impone comunque dei sotto titoli brevi e
facili da leggere per evitare accavallamenti
di testo e difficoltosa fruizione del film
stesso.
In
Italia, il doppiaggio non ha una grande
tradizione, i motivi sono prima di tutto
storici e poi di stile.
Dal lato storico, pesa tantissimo una impostazione
stilistica che nasce in Italia nel passaggio
dal film muto a quello sonoro (avvenuto
quando da noi c'era il fascismo).
Per imposizione del regime di quel periodo,
quando i film furono sonorizzati, si impose
il doppiaggio per tutti i film di lingua
straniera.
Questo da un lato perché il tasso
di analfabetismo del periodo era altissimo
e da un altro lato per una specie di distorta
visuale di orgoglio nazionale secondo cui
solo la nostra lingua doveva essere preponderante
e pura ( sotto questa ottica va visto anche
la modifica del linguaggio dei commentatori
sportivi dell'epoca, "calcio d'angolo"
per "corner" o "traversone"
per "cross" eccetera)
Dal punto di vista stilistico è stato
sempre opinione comune che il film (o il
cartone) doppiato si "goda" meglio
se vi è un immediata coincidenza
fra immagine e parola ( in chiaro se si
capisce quello che si sente rispetto a quello
che si vede); inoltre il fatto di dovere
costantemente leggere i sotto titoli rischia,
secondo i paladini del doppiaggio, di distogliere
lo sguardo dallo schermo sempre nel momento
culminante.
Come ho detto è inutile mettersi
a discutere su questo, vedrete dopo che
ci sarà modo di tornare sull'argomento.
Comunque quando ho proposto a Doc un dossier
su questo problema mi sono reso conto di
avere bisogno di un po' di materiale, ragion
per cui mi sono messo in contatto con le
persone adatte.
A e B sono due professionisti
del settore ( che chiedono di rimanere anonimi)
e che si occupano di entrambi i sistemi
di adattamento di cui sopra.
Appena saputo del problema mi hanno invitato
a casa loro e mi hanno messo al corrente
della situazione; ne è nata questa
lunga intervista/ chiacchierata che riporto
integralmente.
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A
Cura di Lupin IV
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